Sentiero Storico Naturalistico di Pracul

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Il Percorso Storico Naturalistico è stato ideato e realizzato alcuni anni fa, grazie alla collaborazione del Comune di Daone e del Servizio Ripristino Ambientale della Provincia Autonoma di Trento. Il Percorso Storico Naturalistico propone un’interessante passeggiata, della durata di circa 3-4 ore, adatta a tutte le persone – famiglie, bambini, amanti della natura – che conduce alla scoperta di punti di interesse storico, naturalistico e geografico attraversando alcuni dei luoghi più interessanti e particolari della bassa valle di Daone. Il Percorso Storico Naturalistico parte dalla piana di Pracul, oltrepassa l’antico ponte in pietra di Manoncin – da dove si possono ammirare le particolari e curiose Marmitte dei Giganti – e segue la strada ciottolata che conduce fino a Manon, oasi di verde e di pace dove, oltre a trincee ancora visitabili e postazioni belliche che testimoniano il dramma della Grande Guerra.

Da Manon si può godere di un paesaggio mozzafiato che abbraccia buona parte della vallata sottostante. Durante il cammino lungo la strada ciottolata, fra gli alberi di un bosco lussureggiante, è possibile inoltre scorgere alcuni dei tanti “Sorèi”, anfratti naturali freschi e asciutti, dalla temperatura piuttosto bassa e costante lungo l’intero arco dell’anno, in cui venivano mantenuti freschi il latte e i formaggi delle Malghe, una sorta di “frigorifero” naturale adatto alla conservazione dei prodotti del lavoro dell’uomo.

Il Percorso prosegue scendendo lungo la strada forestale di Lert-Malga Nova attraverso prati e fienili, e porta, mediante una piccola deviazione che attraversa un fitto bosco di nocciolo, ad uno dei luoghi più affascinanti dell’intero itinerario: il Cual della Plana, conosciuto anche con il nome di “Grotta dei Ciclopi”. Si tratta di una grotta utilizzata fin dai tempi più antichi come riparo e luogo di soccorso, sovrastata da un enorme masso erratico che funge da copertura che ha alimentato, nel corso dei secoli, numerose storie e leggende legate anche alla presenza di misteriosi giganti. I massi erratici non sono di certo inusuali in questo tratto della Valle di Daone e raggiungono dimensioni veramente notevoli, tanto da suscitare meraviglia e stupore ai turisti che percorrono il Sentiero.

Naturalmente di grande suggestione è anche la cornice ambientale in cui sorgono questi imponenti massi: boschi di faggio e di nocciolo dove la penombra regala emozioni di benessere e tranquillità e dove, con un po’ di pazienza e rispettando il silenzio della natura, si può fare la conoscenza di alcuni dei numerosi animali che popolano ancora queste zone. In questa porzione del Sentiero, inoltre, si può ammirare un’altra testimonianza del lavoro dell’uomo: il Poiat, un tradizionale quanto duro modo di ottenere il carbone dalla legna, che scandiva i giorni della permanenza in Malga degli abitanti della zona.
Prima di chiudersi, l’anello del Percorso attraversa la splendida radura di Gincànave, dove si potrà ammirare un semplice quanto interessante museo geologico all’aperto che testimonia la straordinaria varietà della Valle di Daone e dove, grazie a panche, tavoli, barbecue e fontanelle a disposizione di tutti, si potrà trovare ristoro dopo un’intensa passeggiata.

 

SET PRACUL